accesso ai dati del pnrr arriva un segnale dal governo

Nella giornata di giovedì 13 aprile scorso, il Senato ha approvato il cosiddetto decreto PNRR TER (DDL S. 564) che prevede una serie di modifiche alla governance e all’attuazione generale del Piano.

L’Osservatorio Civico PNRR e la Campagna Dati Bene Comune, insieme a molte altre organizzazioni della società civile, hanno da tempo criticato costruttivamente l’impianto del nuovo decreto (QUI un articolo pubblicato sull’argomento) che, se da un lato prova a inserire alcune novità in termini di trasparenza – senza, però, definire tempi certi –, dall’altro appare estremamente carente in termini di partecipazione, andando ad esempio ad abolire il Tavolo di Partenariato, unico organismo della governance del PNRR che garantiva un presidio della società civile nell’implementazione del Piano.

Proprio per questo, il 13 marzo abbiamo inviato delle proposte di emendamento al decreto che, seppur sostenute dalle più di 330 associazioni aderenti alle due campagne, sono state totalmente disattese e respinte dal Senato, nonostante gran parte delle stesse fossero state fatte proprie anche da alcune Senatrici e Senatori (Zampa, Camusso, Furlan, Zambito, Manca, emendamenti al decreto 1.201 - già 1.6).

Tuttavia, qualche giorno fa, è stato presentato anche un ordine del giorno da parte delle e degli Onorevoli Basso, Alfieri, D'Elia, Manca, Misiani, Lorenzin, Nicita (ODG G.1.201).

Che cos’è un Ordine del Giorno?

Un ordine del giorno (ODG) è un atto presentato da uno o più parlamentari che ha lo scopo di richiamare l'attenzione dell’Assemblea su un particolare argomento o questione di interesse pubblico. L'ODG può contenere raccomandazioni, proposte di azione o di impegno da parte del governo o di altri organi, o richieste di informazioni o chiarimenti.

L'ODG non ha valore di legge, ma può essere utilizzato come strumento per influenzare l'agenda politica e promuovere il dibattito su questioni di interesse pubblico. L'approvazione di un ODG non comporta l'adozione di azioni vincolanti, ma può essere un segnale di sostegno o di critica nei confronti di politiche o azioni del governo o di altri organi.

 

Nello specifico, l’ODG G.1.201 mirava a impegnare il Governo su alcune questioni relative al PNRR (per esempio nell’evitare ulteriori modifiche alla governance, oppure a garantire il raggiungimento delle priorità trasversali connesse al Mezzogiorno, ai giovani e alle donne), ma soprattutto chiedeva esplicitamente che il governo si impegnasse a garantire una maggiore trasparenza e accessibilità ai dati relativi all'attuazione del PNRR, con particolare riferimento alle piattaforme a ciò preposte, a iniziare da "Italia domani".

Inaspettatamente, ad un ODG che prevede impegni anche sul fronte della trasparenza è stata data “luce verde” e il senatore Matteo Gelmetti (relatore di FdI) ha espresso parere favorevole, seppur con alcune riformulazioni.

Seppur un minimo di amarezza permanga in quanto, come affermato dal senatore Lorenzo Basso (PD, primo firmatario dell’ODG) non comprendiamo il motivo per cui è stato espunto il punto per cui ci dev'essere il tempestivo recupero degli obiettivi non raggiunti connessi a giovani e donne; tuttavia, lo stesso senatore afferma anche che: “L'ordine del giorno è però particolarmente importante per garantire la trasparenza e l'accesso a tutti i dati, visto che è stato denunciato da varie associazioni il fatto di non avere, su Italia Domani, tutti i dati aggiornati rispetto a quelli che invece sono stati poi esplicitati dalla Corte dei conti”.

È esattamente ciò che l’Osservatorio Civico PNRR e la Campagna Dati Bene Comune denunciano da tempo e che ora speriamo non rimanga lettera morta, ma che vi sia un impegno concreto a tal fine.

La nostra richiesta è che quindi il Governo tenga fede agli impegni presi e garantisca finalmente l’opportuna e necessaria trasparenza che il PNRR, piano di investimenti attuato con fondi pubblici dei cittadini e delle cittadine, necessita.

 

di Alberto Pampalone Morisani

Expert Accountability&Transparency - ActionAid Italia

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